Giostra del Saracino di Arezzo
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La Giostra del Saracino di Arezzo si svolge due volte all’anno. La prima edizione, in notturna, si corre il penultimo sabato di giugno mentre la seconda, diurna, la prima domenica di settembre. Quest’anno si svolgerà il primo giorno di settembre, dedicata alla Madonna del Conforto. La popolazione ed in particolar modo i “quartieristi” vivono questo evento tutto l’anno. A gennaio vengono offerti al Beato Gregorio i Ceri. Nel mese successivo ha luogo la premiazione dei giostratori mentre ad aprile è fissata la scadenza del concorso Lancia d’Oro, premio dato al quartiere vincitore della Giostra. Giugno è il mese dove si corre il Saracino è dove ha luogo la premiazione della mostra del concorso, segue la cerimonia della Giostra del Saracino. Il 06 agosto Cerimonia di San Donato patrono di Arezzo. A settembre cerimonia e corsa della Giostra del Saracino.
STORIA della GIOSTRA del SARACINO
E’ il “sommo poeta” che nel XXII canto dell’Inferno cita per la prima volta questo torneo cavalleresco. E’ una dimostrazione dello scontro tra l’occidente cristiano e l’oriente musulmano, l’infedele per autonomasia, colui che ha occupato le terre cristiane dopo la nascita del profeta Maometto (nel 600). Nel medioevo le manifestazioni di tornei cavallereschi ad Arezzo erano congiunti a missioni rivelatosi positive come la vincita di una battaglia oppure una vittoria diplomatica o un riconoscimento da parte del sovrano della città o di altri potenti legati in qualche modo alla terra di Arezzo. In due lettere del novembre dell’anno 1331 abbiamo testimonianza, che la famiglia dei Tarlati, potentissima in città, rivolse alla curia di Avignone per il buon esito di una missione diplomatica nel paese transalpino. Il primo documento aretino che testimonia la Giostra e stato redatto il 06 agosto del 1535. Nel documento si legge che le autorità cittadine ( priori, collegi e conservatori) danno la delibera a fare Giostra con un buratto (ad burattum) la domenica successiva per onorare il santo martire nonchè patrono della città San Donato. Furono stanziate 25 lire per il premio (raso violaceo della lunghezza di otto braccia). Anche nel 1536 e nel 1556 si hanno documenti che trattano della Giostra del Saracino in onere della visita di Alessandro e Cosimo I°. Altri documenti giunti a noi sono datati: 21 maggio 1593, 06 dicembre 1677, 15 agosto 1818.
I PROTAGONISTI della GIOSTRA del SARACINO
Il Buratto. E’ il personaggio dove gira tutto il torneo cavalleresco. Simbolo del “re delle Indie” è il nemico dove si scagliano i cavalieri per fargli guerra. Porta nel braccio piegato di sinistra uno scudo con tirasegno inciso dove i cavalieri dovranno affondare il colpo con la lancia e cercare di realizzare il miglior punteggio possibile. Dall’altro braccio tiene un mazzafrusto, cioè tre palle con della sabbia al suo interno ricoperte di cuoio dove girandosi su se stesso tenta di colpire il cavaliere che ha urtato la propria lancia nel bersaglio dello scudo. Il Buratto viene caricato (quando viene colpito si gira su se stesso) da due guerrieri islamici (i Famigli) facendolo roteare su se stesso. I quartieri partecipanti alla Giostra del Saracino sono quattro: Porta Crucifera (Colcitrone), Porta San Lorentino (Porta del Foro), Porta Sant’Andrea, Porta Santo Spirito. Dalla fusione dei vari gruppi musicali dei quattro quartieri è nato il Gruppo dei Musici che accompagna sempre tutte le fasi della Giostra del Saracino e tutte le manifestazioni che si allacciano ad essa. Fu proprio nell’anno 1932 che furono composti con l’aiuto del maestri Alberto Severi e Giuseppe Pietri le musiche che vengono eseguite durante la sfilata precedente la gara per le strade cittadine e quelle eseguite in Piazza Grande sede della Giostra del Saracino. Tutti ibrani vengono eseguiti ad orecchio e non letti sul pentagramma. Il Gruppo dei Musici di Arezzo vantano una grande considerazione sia nella nostra penisola che all’estero. Apprezzati intutto il mondo sono anche gli Sbandieratori aretini. Si esibiscono anch’essi in Piazza Grande (Piazza Vasari) quando si corre la Giostra del Saracino. Costruiscono figure acrobatiche sempre nuove maneggiando con rara maestria le loro bandiere: Ora lanciandole tutte assieme per poi riprenderle, ora facendole passare sotto i loro corpi, ora costruendo figure geometriche. Questa tradizione risale indietro negli anni quando ad arezzo era sovente agitare bandiere in senzo di festa e di giubilo. Non di rado accade che vengano invitati in altri paesi per la loro bravura e dedizione alla loro arte. Le altre figure che fanno parte della Giostra del Saracino sono La Magistratura che è composta da nove magistrati ed è incaricata dal Comune per la sua imparzialità a nominare la Giuria della Giostra, il Marstro di Campo, l’Araldo, il Cancelliere, i Famigli Saraceni, il Comandante dei Fanti del Comune. Tutte personalità che garantiscano ampie garanzie di serietà ed imparzialità. La Giuria è composta da conque persone che determinano il punteggio di ogni carriera ed è insindacabile. Altra figura tipica è l’Araldo, personaggio che oggi verrebbe chiamato “Speaker”. Annuncia la sfida in Piazza Grande (Piazza Vasari) tra la città ed il buratto musulmano, l’ordine delle carriere, il punteggio ottenuto. Il Cancelliere verbalizza lo svolgersi della Giostra. Il Maestro di campo è la massima autorità in piazza. Dispone i figuranti dei quartieri in Campo, ordina il “Via” alla carriera ed è giudice in qualsiasi contenzioso tecnico durante tutta la durata della Giostra del Saracino. E coadiuvato da due vice tra cui il Maestro di Campo Vicario a cavallo. Coloro che agli ordini del proprio comandante devono tenere ordine in Campo sono i Fanti del Comune. Tutti i quarteristi sono tenuti a rispettare i Fanti quale espressione del Maestro di Campo e quindi del Comune. Custodi della Lancia d’Oro che viene mostrata durante la sfilata precedente alla Giostra del Saracino per poi consegnarla al quartiere vincitore sono i Valletti. Per ultimo ma non meno importante cè il Popolo. Fin dalle prime ore dell’alba nel giorno della sfida la Città di Arezzo è percorsa da un fremito. Si corre la Giostra del Saracino. Ogni singola persona ne rimane coinvolta. E’ un’emozione unica che solo un aretino avverte appieno. Consigliamo vivamente a tutte le persone non residenti in Arezzo di recarsi almeno una volta a godersi questo spettacolo unico. Quando si giostra in Piazza Grande (Piazza Vasari) questa diventa una vera bolgia di passione pura. Almeno per questa volta il buon Dante Alighieri si metta l’animo in pace: la Città dei Botoli Ringhiosi sa offrire uno spettacolo che neanche Lui poteva immaginare così bello e longevo.
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