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Arezzo

STORIA DI AREZZO

L’Albergo La Posta dista due minuti di auto dall’autostrada casello di Arezzo e dieci minuti dalla città di Arezzo
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La città di Arezzo è situata alla confluenza di quattro vallate: A Nord il CasentinoPanoramica su Arezzo, zona montuosa percorsa dal fiume Arno confinante con L’Emilia- Romagna, a Est con la Valtiberina percorsa dal fiume Tevere, a Sud con la Val di Chiana, zona bonificata percorsa dal canale omonimo ed ad Ovest con la Valdarno.Piazza Grande Abitata fin dalla preistoria (Homo di Olmo) fu importante Lucumonia Etrusca prima di esser, nei secoli a venire uno strategico avamposto nordico dell’impero romano. Proprio ad Arezzo in località Campoluci il console Lucio Metello respinse l’avanzata dei Galli Senoni. Gaio Cilnio Mecenate racconta di maestri aretini nella lavorazione dei metalli (la città forni armi per la spedizione in Africa di Scipione) e della ceramica.Pieve di S. Maria Nei secoli a venire la città fu conquistata dai Longobardi che lasciarono la loro testimonianza costruendo castelli e pievi. Vi successero poi i Franchi di Carlo Magno che stabilirono ottimi rapporti con il vescovado facendo di Arezzo un’importante centro del cristianesimo. In questo periodo un aretino illustre, Guido Monaco (991-1050 circa) elaborò il nuovo metodo di notazione musicale ed il tetragramma. Nel XIII secolo furono avviati i lavori della Pieve di S. Maria e fu istituita l’università. Sempre di questo periodo molti furono gli aretino illustri: Guittone d’Arezzo e Cenne de la Chitarra personaggi di primo rilievo della poesia lirica italiana, Ristoro d’Arezzo che scrisse la prima opera scientifica in volgare, Margaritone d’Arezzo pittore, scultore ed architetto affiancato da illustri maestri quali Cimabue e Pietro Lorenzetti. Nel 1304 nacque il grandissimo poeta Francesco Petrarca.Cattedrale Nel 1289 Arezzo, di parte ghibellina, subì una disfatta militare nella battaglia di Campaldino contro le armate fiorentine e senesi dove partecipò anche Dante Alighieri da parte guelfa e il vescovo Guglielmo Ubertini da parte aretina dove perì in battaglia. Guido Tarlati divenne vescovo di Arezzo (1312). Nello stesso periodo San Francesco si rifiutò di entrare in città perchè la vedeva infestata dai diavoli, episodio ricordato da Giotto negli affreschi della Basilica Superiore di Assisi. La città si divise in quattro parti rappresentate da capitani del popolo, dalla magistratura e dalle corporazioni delle arti: Porta Crucifera, Porta del Foro, Porta Sant’Andrea e Porta del Borgo (poi divenuta Porta Santo Spirito) che sono gli odierni quartieri che disputano la giostra del saracino.Giostra del Saracino Nel XIV secolo sotto il vescovato di Pier Saccone la città fu annessa a Firenze e Spinello Aretino fu l’ultimo artista di scuola autoctona. IN quegli anni Piero della Francesca dipinse gli affreschi della Vera Croce nella basilica di San Francesco. Leonardo Bruni storico e poeta fu insignito a segretario della repubblica. Risale al secolo XIV l’inizio dei lavori della Fortezza Medicea. Nel primo ‘500 scoppiò una rivolta antifiorentina terminata dall’uccisione di Vitellozzo Vitelli. Presero parte alla sommossa anche Cesare Borgia e suo padre Papa Alessandro VI e il re di Francia Luigi XII. Niccolò Macchiavelli dedicò un trattato sulla morte del Vitelli nel 1503. Nel 1525 si abbattè su Arezzo una pestilenza e di seguito una carestia.Crocifisso Cimabue Si susseguirono con gli anni a venire molteplici rivolte contro Firenze comandata dalla potente famiglia dei Medici appoggiata dal Papa Clemente VII anch’egli appartenente alla stessa famiglia. Negli stessi anni fu completata la Cattedrale. Furono in seguito abbattuti alcuni edifici per far spazio alle logge del Vasari appunto progettate dal grande architetto Giorgio. Durante questi lavori furono rinvenute le meravigliose statue etrusche della Chimera e della Minerva. Nel XVIII secolo furono portati a termine i lavori della bonifica della Val di Chiana. nell’anno 1796 iniziò l’invasione da parte dei francesi dell’Italia comandati dal generale Napoleone Bonaparte.Orologio di Felice da Fossato

Arezzo cadde in mano francese nel 1799 e fu il centro di “Viva Maria” una delle più forti insorgenze antinapoleoniche in Italia. In seguito il Granduca di Toscana riconubbe Arezzo come capoluogo di provincia. Nel 1860 il Granducato entrò a far parte del Regno d’Italia e quindi anche Arezzo. Tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900 furono costruiti i collegamenti ferroviari con Roma e Firenze e la città conobbe un buon sviluppo economico e demografico.Chimera Nel 1925 fu edificato il Palazzo della Provincia affrescato da Giuseppe De Carolis con la sala dei “Grandi Aretini“. La continua espansione di benessere che gli abitanti avevano duramente conquistato venne interrotta dalla seconda guerra mondiale dove Arezzo subì gravi danni al suo patrimonio artistico, fortunatamente quasi tutto recuperato con lavoro certosino. Nella seconda metà del 1900 la città ha avuto una grande espansione economica manifatturiera con industrie legate al settore calzaturiero, di arredamentoAffreschi Piero della Francesca e di confezioni ma sopratutto con l’industria orafa che vanta il primato mondiale di produzione. La fabbrica più rappresentativa è l’Uno A Erre.Oro Arezzo

Personaggi Storici aretini

*Gaio Cilnio Mecenate Etrusco, Poeta e Consigliere di Augusto
*San Leone Magno Papa
*Francesco Petrarca Scrittore e Poeta
*Cenne Della Chitarra Poeta
*Giorgio Vasari Pittore, Architetto e Storico dell’Arte
*Michelangelo Buonarroti Scultore, Pittore, Architetto, e Poeta
*Francesco Redi Medico, Naturalista e Letterato
*Pietro Aretino Poeta, Scrittore e Drammaturgo
*Vittorio Fossombroni Matematico, Ingegnere ed Economista
*Andrea Cesalpino Botanico, Medico ed Anatomista
*Alessandro Dal Borro Condottiero
*Francesco Severi Matematico
*Leonardo Bruni Scrittore, Filosofo ed UmanistaCasa Colonica
*Beato Benedetto Sinigardi Iniziatore dell’Angelus
*Guittone D’Arezzo Poeta e Relegioso
*Guido Monaco Monaco e Teorico Musicista
*Gianni Boncompagni Conduttore Radiofonico, Paroliere, Autore Televisivo e Regista
*Piero Della Francesca Grandissimo Pittore e Matematico
*Masaccio Pittore
*Negrita Gruppo Musicale Rock
*Amintore Fanfani Politico, Economista e Storico
*Ilaria Occhini Attrice e Imprenditrice
*Mario D’Agata Pugile Campione del Mondo
*Roberto Benigni Attore, Comico, Regista, Personaggio Televisivo
*Donato D’Arezzo Santo e MartirePaesaggio Tipico Aretino
*Amedeo D’Aosta Duca, Conte e Principe
*Alberto Castagna Conduttore Televisivo
*Jovanotti Cantante
*Pupo Cantante Conduttore Televisivi
*Ulisse Albergotti Astronomo
Paolo Del Bivi, Giuseppe Monnanni, Bernardo Accolti, Cesare Burali-Forti, Ugo Spirito, Enrico Bondi, Carlo Meliciani, Andrea Scanzi, Emanuele Mignone, Sante Tani, Pio Borri, Mario Cassi, Marzia Fontana, Giovanni Guidelli, Dylan Sprouse, Cole Sprouse.Val di Chiana

Musei ed Edifici Aretini di Interesse Pubblico

*Anfiteatro Romano
*Casa del Petrarca
* Casa del Vasari
*Casa-Museo Ivan Bruschi
*Fortezza Medicea
*Logge del Vasari
*Palazzo della Fraternita dei Laici
*Palazzo dei Priori
*Palazzo Albergotti
*Palazzo Pretorio
*Piazza Grande
*Teatro Petrarca
*Caserma Italia
*Palazzi del Governo, della Provincia, delle Poste,
*Museo Archeologico Mecenate
*Museo Civico d’Arte Moderna e Medioevale
*Museo Diocesano
*Casa VasariForeste Casentinesi

Economia Aretina

Fin dal primo dopoguerra la maggior occupazione è stata quella agricola con coltivazioni di vario genere ricavate dalle quattro vallate che formano la provincia aretina. Importantissima per l’economia è stata ed è tutt’oggi l’allevamento bovino della razza chianina, una delle razze più conosciute ed apprezzate in tutto il mondo. Fanno parte delle ricchezze della città i marchi di abbigliamento come Lebole, Marzotto ed in primis Prada tra i migliori al mondo. Anche se il settore orafo subisce la stretta della crisi mondiale rimane l’industria più fiorente della provincia con le sue innumerevili ditte.

Importanti strade in Territorio Aretino

La provincia di Arezzo dispone di quattro caselli autostradali: Valdichiana, Monte San Savino, Arezzo e Valdarno. Di rilievo anche lo snodo ferroviario e la Direttissima che la collega a tutta la penisola. Altre linee ferroviarie minori fanno da ponte con i paesi limitrofi. Passa da Arezzo anche la “Due Mari” Grosseto-Fano e la E45 Orte-Ravenna. Altra importante strada e quella che collega con l’Umbria passando dalla città etrusca di Cortona. Sempre in collegamento con l’Umbria è possibile passare dapprima a Sansepolcro poi per Città di Castello due bellissime cittadine molto vicine, la prima in territorio toscano la seconda in quello umbro. Nelle vicinanze di Città di Castello c’è la strada che porta a Piobbico ed Apecchio nelle Marche.

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